Il mental coach è un consulente che attraverso un modello psicoeducativo ci aiuta a sviluppare gli aspetti mentali utili a perseguire i risultati. C’è poco da girarci intorno: vogliamo tutto, subito, adesso. Nella pallavolo è il punto, nella scuola il voto, nel lavoro la firma. Ragioniamo per obiettivi. Ottenerli dà soddisfazione, mancarli è un fallimento. Quando facciamo dei progetti di solito visualizziamo il risultato finale, ma non valutiamo abbastanza l’elemento di perturbazione in grado di mandare all’aria i nostri piani. A volte manchiamo un risultato perché c’è qualcun altro migliore di noi; altre volte, c’è una fonte di rumore dentro di noi: sono le nostre emozioni che pregiudicano le prestazioni. Di primo acchito, potremmo desiderare di chiedere aiuto a qualcuno che ci aiuti a eliminare quell’ingombro che si frappone tra noi e il traguardo. E se la soluzione fosse più complessa di così?
Come funziona il mental coaching
L’esito di una prestazione richiede un equilibrio tra quattro fattori:
1) la forma fisica;
2) la competenza tecnica;
3) la strategia;
4) l’abilità psicologica.
Il mental coaching riguarda proprio l’abilità psicologica. Per prima cosa, il mental coach dovrà capire qual è o quali sono gli elementi di disturbo che vanificano gli sforzi. Infatti, malgrado un costante dispendio di impegno e risorse la persona potrebbe mancare i propri obiettivi a causa di scelte sbagliate, false credenze, immagini mentali o sentimenti che influenzano il proprio rendimento. Dopo aver delineato i punti critici, il mental coach si concentrerà sulle debolezze che pregiudicano la prestazione; aiuterà la persona a rimanere fiduciosa e concentrata sull’obiettivo anche a fronte degli imprevisti, cioè l’aiuterà a sviluppare autostima, reattività e resilienza.
Chi va dal mental coach?
Dal mondo dello sport all’imprenditoria, le persone hanno capito quanto il benessere mentale sia il presupposto di ogni successo. Durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 abbiamo sentito parlare di atlete che hanno preferito fermarsi piuttosto che rischiare di farsi male; altri hanno lavorato sulla preparazione mentale per sgombrare la mente dalle zavorre che ne ostacolavano la corsa.
Affinare le abilità psicologiche
Rilanciare le motivazioni, controllare le emozioni, focalizzare il pensiero, pianificare. Le abilità psicologiche aiutano le persone a sviluppare un’attitudine che aiuta sia a spronarsi nei momenti di frustrazione, quando tutto sembra irraggiungibile; sia a crederci fino in fondo, quando manca l’ultimo sforzo per qualcosa di importante. Non c’è un percorso prestabilito, ma ci sono delle aree tematiche su cui la persona dovrà lavorare, per esempio:
• seguire delle routine di allenamento specifiche;
• simulare le situazioni che si troveranno durante la competizione;
• ribadire gli obiettivi;
• esaltare i propri punti di forza;
• migliorare le decisioni in base agli stimoli dell’ambiente.
Cosa distingue la psicoterapia dal mental coaching?
Di sicuro la formazione. Un mental coach è una figura professionale specializzata nella prestazione: la persona si rivolge a una guida per ottenere un risultato. Il professionista stabilirà un programma, incentiverà la motivazione e cercherà di sfrondare le resistenze interne del suo cliente. La psicologia lavora su tutt’altra profondità. Lo psicoterapeuta ha una conoscenza completa della psiche che gli permette di risalire ai traumi del paziente, comprenderne i disturbi, guidarlo in un percorso di consapevolezza e di accettazione dei propri limiti.
Solo quando la persona avrà piena coscienza di sé sarà in grado di scegliere se e come travalicare i propri limiti per raggiungere un traguardo. Per di più, durante un percorso di psicoterapia la persona in cura capirà se quel traguardo è davvero così importante come sembrava all’inizio, se vale tutto quel lavoro e quel sacrificio. Se la persona risolve i propri dissidi interni, riscontrerà un progressivo miglioramento del proprio benessere psicosociale nelle relazioni, nel lavoro e nello sport.
Insomma, uno psicoterapeuta che si specializzasse potrebbe lavorare anche come psicologo dello sport, o come mental coach; ma non è affatto vero il contrario. È opportuno rimarcare i dovuti distinguo tra una figura professionale con una profonda formazione psicologica, e un’altra più focalizzata sull’aspetto visibile e immediato della prestazione. Per certi versi è la stessa confusione che in passato si era generata tra la figura dello psicologo e quella del counselor.
Ho bisogno di un mental coach?
Non riuscire ad emergere in un colloquio di lavoro, prendere una decisione sbagliata in una competizione, sbagliare le risposte di un concorso sono errori che fanno parte della vita. Le battute di arresto non devono accadere? È vero il contrario, le dobbiamo considerare, senza contare che possiamo elaborare delle strategie da avere pronte per non commettere gli stessi errori in futuro. Il conseguimento di un traguardo richiede dedizione, un impegno costante nel tempo; tuttavia l’imponderabile esiste e se succede dobbiamo farci i conti. La consulenza di uno psicoterapeuta può rappresentare l’occasione per soppesare i tuoi obiettivi, vedere se sono adatti a te e ridefinirli in base ai limiti che vuoi rispettare e a quelli che deciderai di superare.
Fabio Meloni
phd – psicologo psicoterapeuta